sabato 19 aprile 2014

AfterDark di Pasqua: il Pagellone

28 mesi dopo, torniamo a scrivere su questo blog. Qualche partitella a poker qua e là c'è stata, ma ci eravamo un po' dimenticati di questo spazio...prontamente recuperato per il poker pasquale 2014 del quale riportiamo un inedito pagellone.

CATTANEO Emanuele, voto 9: passa più tempo a parlare di merda, da cui il soprannome Scattaneo, che non a giocare. Ma quando entra in un piatto, vince. E accumula, e gestisce con maestria, con l'intelligenza tattica di un coach che chiama minuto a 20'' dalla fine sul 90-60 per gli avversari, sino alla meritata vittoria finale. Non merita il 10 per un motivo molto semplice: ha deciso di non seguire la sua vocazione naturale per l'urologia, ripiegando su anestesia. Occasione persa.

REGAZZONI Marco, voto 8: memorabile quel "dunque, punto 1500 con Asso/Sette..." detto a voce alta che gli vale i più feroci insulti del tavolo. Protagonista assoluto del dcadimento intellettuale della serata, incominciata parlando di lavoro e via via scivolata verso le più comuni perversioni, non vede né coppie alte né AK o AQ, ma si difende egregiamente sino alla seconda posizione finale; dopo aver foldato un potenziale full in una mano ad Omaha, mentalmente ripete più rosari che alla grotta di Lourdes. E soprattutto fa meglio di Albi. #nondeludemai

PIZZI Marco, voto 6.5: il terzo posto meriterebbe un premio maggiore. Ma Stoz si guadagna per la serata il soprannome di "quantodevomettere?", perché non segue una cazzo di mano. Eppure, giocando in un modo assolutamente ignorante, elimina pokeristi ben più blasonati; chiama l'inchiamabile, probabilmente chiava anche l'inchiavabile. #callingmachine

DIVIZIA Andrea, voto 4: tenta un incredibile e clamoroso rovesciamento del suo stile "non entro in una mano neanche se da grande buio ho AA e al flop pesco poker" con scarsi risultati. Come si diceva in qualche post precedente (giusto un paio d'anni fa), ci sarà un motivo se è soprannominato "Il pokerista inesistente", no? The Ghost.

GHIRINGHELLI Stefano, voto 6: dimostra di essere un grande fan de "Gli Apocalittici" di NatGeo Channel, come testimoniano le 96 cassette d'acqua stipate sulle scale della cantina in vista delle imminenti catastrofi. Inaugura la serata con uno sversamento di birra sul tavolo, ma tanto è il padrone di casa e quindi LUI PUO'. Pokeristicamente, sembra che le sue giocate abbiano più sfiga che beccare Don Matteo ad un ricevimento nuziale, per quanto cerchi di restare aggrappato alla partita con orgoglio. #Ottimopadronedicasa

CORIO Matteo, voto 5: reduce da un'indimenticabile serata a Campione d'Italia, nella quale prima rischia una clamorosa multa dalle Guardie di Confine e poi chiude tre ore di cash game con un attivo di ben 2€, è l'ombra del pokerista concreto e vincente che conosciamo. Sarà la scarsa caratura degli avversari, sarà la preoccupazione perché "devo spaccare il pavimento di casa e non so neanche se ho un martello", ma la serata è storta. Come diceva il sommo Piccinini, GRAN BOTTA...non va.

RIGANTI Alberto, voto 2: 20€ investiti per 20 minuti di gioco, peggio che telefonare ad un 899. Debutta da trashtalker, conclude squittendo come suo solito: tre mani ed è fuori, rientra, altre tre mani ed è fuori. In parole povere, più dannoso di un Rolando Howell in lunetta (citazione di alto livello cestistico). #pagliaccio

sabato 24 dicembre 2011

Tutto come previsto: Rega vince ancora

Era nell'aria. Lo avevo annunciato, in chiusura dell'ultimo post: datemi una chance e ve lo pianto in quel posto. Così è stato. Terza vittoria in carriera (più di Albi, che pure gioca sin dai tempi dei Flinstones), terza vittoria stagionale (più di Albi), primo posto nella money list annuale (meglio di..sì insomma, sempre lui). I numeri da soli valgono molto. Numeri che non sarebbero stati tali senza una buona dose di fortuna, è vero: ma tutte le più grandi imprese sportive sono accompagnate dalla buona sorte. Se Totti non avesse trasformato quel rigore fasullo contro l'Australia, l'Italia non sarebbe mai e poi mai diventata campione del mondo. La fortuna conta. E pure tanto.
Ci si trova in otto, in pieno clima natalizio, nella riscaldata mansarda-chiavodromo del Riganti che, quest'estate, aveva visto brillare la stella di Ema: il Cattaneo non può dunque mancare all'appuntamento, al quale prendono parte ovviamente Rega, Albi, Teo, Lazza, Pocho, il rientrante Divo e il debuttante Toscanino. Con le assenze di Trok e Papa, gli occhi di tutti sono concentrati su Rega e Teo, gli unici in grado di insidiare la leadership della money list. Tuttavia, Teo e Albi stasera condividono un triste record: sono loro due a ciularsi entrambi i rientri, sono loro due i primi a saltare definitivamente. Teo è scoppiato dall'Andrea Lazzarotto, pokerista in netta crescita pur con delle idee politiche perlomeno discutibili; Albi, beh, c'è poco da dire...quando un KK si trova di fronte un AA (del buon Cattaneo) la storia si scrive da sola. E' un po' come beccare Jessica Fletcher ad una festa: si sa che ci scapperà il morto, e si sa già chi sarà. I due ragazzi, dopo le rispettive eliminazioni, passano una mezz'oretta abbondante a confessarsi reciprocamente sul divano, con tanto di ego te absolvo finale, per poi riprendere i consueti atti di bullismo al tavolo verso vittime non meglio specificate.
Nonostante non ci sia Papa a tenere banco con le sue impareggiabili perle di saggezza, il tempo scorre rapido, e i pokeristi restano in sei sino all'approssimarsi della vigilia di Natale, quando il debuttante Toscanino, al termine di una partita sofferta, deve cedere ad un Ema in versione carnefice. Ah, finora abbiamo parlato più o meno di tutti, meno che di uno: quel Divo che, di ritorno da Roma, non è cambiato di una virgola. Persino Casper è più attivo di lui al tavolo. Poche, pochissime mani giocate e un'eliminazione meritata per mano di Rega che, da quel momento, si accende definitivamente. La mano decisiva avviene pochi minuti più tardi: il sottoscritto si becca il secondo full al flop della serata, decisivo per condannare l'incosciente Cattaneo che aveva sparato l'all-in. Si resta in tre: un Rega pieno come un tacchino steroidato, un Lazza che si è difeso tenacemente e un Pocho sempre attivo, pur senza mani clamorose, che è la seconda potenza al tavolo. In poco tempo, un colore al river premia nuovamente Rega ai danni del Lazzarotto, che si accontenta dei 5€ del terzo posto; l'heads up è senza storia anche se dura comunque una decina di minuti, nonostante una differenza di stack notevole. Per il brillante Pocho la soddisfazione dei primi 10€ di una lunga e gloriosa carriera; per Rega, i 35 della vittoria e, soprattutto, del fottuto primato nella classifica annuale. Bene così, si incassa e si porta a casa. Com'è che non parla più nessuno?

venerdì 9 dicembre 2011

Ave al nuovo leader Trok!

I suoi capelli sono biondi, la sua maglia è ultraattillata, il suo viso è palesemente scandinavo: tutto questo è Andrea Pozzi, soprannominato Trok per qualche oscura ragione, il nuovo leader dell'Afterdark 2011, quando manca al massimo una tappa alla conclusione. Un Trok in versione Grinch: o almeno, così è stato nei confronti di Albi, che si è visto rubare la possibilità di trascorrere un sereno Natale da una sua clamorosa mossa. Grandi lacrime per il giovane solbiatese, ancora una volta ko a pochi metri dal traguardo: peccato, era tutto perfetto, sembrava la perfetta favola natalizia....il bambino deriso e insultato da tutti, quello che alle medie veniva infilato con la testa nel cesso, era lì, ad un passo dalla vittoria, ad un passo dal diventare leader della classifica generale. L'American Airlines di Trok annienta, uccide, stermina la mediocre coppietta alta pescata al flop da Albi, condannandolo ai 5 euro del terzo posto (e considerando che ha usufruito anche del rientro, non è stata una mossa economicamente saggia). In mezzo, un TeoCorio che arriva all'heads up al termine dell'ennesima, solita rimonta con il classico stile di all-in a nastro: tutti sanno come gioca, nessuno ha il coraggio di chiamarlo. E' sempre così, sarà sempre così. Ma nel duello finale il padrone di casa dura il tempo di un amen, il tempo di un sospiro durante un orgasmo: Trok se ne sbarazza in sette secondi netti.

La battaglia per il podio non è stato l'unico momento clou di un afterdark particolarmente affollato. Lacrime di gioia quando, assieme al dottor Cattaneo, si presenta al tavolo Matteo Gus Hansen Cervini, assente addirittura da febbraio, quando comunque aveva messo insieme un primo ed un secondo posto: s'era poi disperso tra tette e culi (non solo femminili) milanesi, per tornare, come il figliol prodigo, sotto l'albero di Natale. E gioca bene il Tiuz: elimina il favorito Papadia con QQ contro 22, si mantiene a lungo nelle prime posizioni ma paga la mancanza di condizione e di abitudine, chiudendo ai piedi del podio con un indimenticabile all-in con 25. Non mancano mai le emozioni, nemmeno quando Ema sfoggia un brillante AA contro A9 fiori dell'amico Ste: il Ghiringhelli, unico e vero simbolo della Pallacanestro Castronno, pesca un clamoroso colore, consegnando il foglio di via al simpatico Cattaneo, che verrà timbrato definitivamente, pochi minuti dopo, dal debuttante Blansc, un'altra delle rivelazioni del tavolo. Ci sono stili diversi in questa serata: le urla e i pasticci di Papadia, le soffocate bestemmie di un Rega che non vede carte ed è il primo a salutare la compagnia (e la leadership generale), il silenzio tombale di Pocho che proprio così, giocando a nascondino, sale posizioni su posizioni, giungendo quinto, annichilito solamente dal solito Trok. Ste esaurisce il culo con la celebre mano di cui sopra ed entra nel club dei finanziatori di Albi, arrivato ad un certo punto sino a quota trentamila chips, una cifra sufficiente per pagarsi viaggio in vagone letto a Montecarlo, suite in grand hotel e due puttane: ma di come il solbiatese, che pure studia economia, abbia dilapidato un tale patrimonio s'è già detto.
Mancano tre settimane alla fine dell'anno, non si sa se ci sarà un ultimo tavolo verde: forse sì, per rispetto a quel Divo nel cuore di tutti noi, nonostante la sua lunga vacanza a Roma Ladrona; resta il fatto che Trok, con i 35 euro di ieri, è nettamente primo, e Teo, con i 15 del secondo posto, è secondo in solitaria; ma basterà una mano, basterà un Asso-Asso, e Rega potrà ristabilire le giuste, sacrosante gerarchie pokeristiche.

sabato 29 ottobre 2011

Cattaneo Cuore e Culo

Quando si dice il fattore C. C come Castronno, il paese che ci regala i due protagonisti dell'heads up; C come Cattaneo, anima vera della locale squadra di basket e vincitore del torneo di ieri con un giusto mix di Cuore e Culo. Perché nel duello finale, di fronte quel Davide Papadia che arriva sempre, fottutamente fino in fondo, il bravo Ema parte con il 20% delle fish del rivale, ma nel giro di sole CINQUE mani si porta a casa i 35 Euro del vincitore. Poco dopo la una infatti, la fortuna volta clamorosamente le spalle al Papadia, come al solito più profumato di una troietta. Il torneo del biondo fin lì era stato piuttosto altalenante, con un sanguinosissimo river pescato da Lazza che lo aveva ridotto praticamente in cenere, ma anche un paio di giuste sculate per risalire e risorgere (perché non ditemi che un full 2-8 contro top pair 10, quando al tavolo ci sono soli tre giocatori, è bravura: con questa mano Rega va a casa e Papa vola in finale). Poi succede che, alla prima mano dell'atto finale, Cattaneo abbia voglia di andarsene a dormire in fretta, e spari all-in con J3: clamoroso tris di tre al flop che distrugge il 99 dell'ingellato prostituto. Un altro paio di mani per ribaltare del tutto la situazione e poi il decisivo all-in con J4 contro A2: ovviamente scende il 4, e Papa si dedica al remixaggio di un video di Germano Mosconi. 35 euro per Cattaneo, 10 per Papa e 5 per Rega, che tenta un timido allungo in vetta alla money list annuale. E gli altri partecipanti?
Abili nelle fasi iniziali, crollano puntualmente verso la fine. In particolare Lazza, lungamente chipleader, si fa mangiar fuori l'immangiabile e torna mestamente a casa con un quinto posto: ma del resto, da uno che sostiene Gianfranco Fini non ci si può aspettare nulla di diverso...
Teo per certi versi ha un torneo simile a Papa, tocca punti bassissimi ma risale, arrivando ai piedi del podio, dal quale viene escluso da un A10 di Rega. Il debuttante Caimano è il primo a salutare la compagnia ma sarà protagonista fino in fondo, continuando a rimescolare le fish di Papa e impedendo quindi di conoscere il reale stack del biondo. Pocho, l'ormai dottore in scienze infermieristiche Lamo e Albi sono invece poco attivi: stupisce come il dottor Lamonica abbia smarrito quelle abilità pokeristiche straordinarie che gli permettevano di pescare un colore runner-runner o, nel peggiore dei casi, un poker al flop. Pocho è un oggetto misterioso stile Emanuelson, nessuno ha ancora capito il suo reale valore pokeristico, eppure tutti restano fiduciosi nei suoi confronti. Albi ripiomba nella consueta, conigliesca mediocrità, rubandosi l'unico rientro e facendosi notare unicamente per volgari gesti di violenza nei confronti di player decisamente più abili...ah, infine è giusto far notare come un torneo organizzato in onore del rientrante Divo non lo abbia visto tra i partecipanti: pare infatti che l'Ingegnere abbia preferito andare in Val Susa a vendere estintori ai manifestanti piuttosto che sedersi al tavolo verde.

mercoledì 5 ottobre 2011

I know. Tutta la verità su Albi.

Torni a casa, stanco e trafelato, dopo un pesante giorno universitario milanese (e sottolineo: milanese. Altro che l'Insubria!), e ti trovi davanti un articolo denigratorio, ingiusto, un calunnioso mix di porcate copiate da Augusto Minzolini ed Emilio Fede, non proprio simboli del giornalismo pulito. Come reagisci? Accettando le critiche, sicuramente. Ma anche facendo notare al mondo intero alcune particolari caratteristiche dell'autore di quel pezzo, tale Alberto Riganti da Solbiate Arno, che lo definiscono alla perfezione. Stiamo parlando di un soggetto unico al mondo, l'Alfa e l'Omega, lo Ying e lo Yang, il Tutto e il Niente. Pokeristicamente è il niente più assoluto, il nothing, il black hole. Si deve a lui una nota patologia inserita nell'enciclopedia medico-pokeristica 2011, quella "Sindrome di Albi" che colpisce il chipleader al momento dell'heads up, tanto più frequente quanto è più alto lo stack in questione. A memoria d'uomo, si ricordano almeno 4 o 5 occasioni in cui questo studente modello, fuoricorso di appena mezzo secolo, si presentava alla battaglia finale in una posizione d'assoluto vantaggio, e puntualmente veniva distrutto dal rivale (tra cui anche il sottoscritto). Certo, il buon biondino ha vinto un paio di volte anche con qualche discreto lampo di genio, ma l'assoluta incapacità di rigirare a proprio vantaggio delle situazioni vincenti lo rendono un pokerista di mediocre caratura, uno che gioca solo con l'asso in mano, uno di quelli che tutti vorrebbero avere al tavolo. Ah, ovviamente ogni torneo si apre con la sua immancabile dichiarazione "La vittoria sarà mia!" di griffiniana memoria. E puntualmente il tavolo verde gli dà torto.
Ma Albi non è solo poker, Albi è tanto altro. Albi è entrato negli annali della storia per quei suoi capelli biondo platino sfoggiati con orgoglio la scorsa estate, un orrido miscuglio tra Platinette e Cristiano Malgioglio, un look per il quale sarebbero dovuti andare in galera, buttando via la chiave, sia lui che il parrucchiere. Chissà quante persone, distratte dal bagliore di quel biondo bile/vomito, hanno condotto la propria auto contro un palo, un albero o altri ostacoli. Non è un caso che Solbiate Arno abbia fatto registrare un tasso di incidenti più alto di New York tra la metà di agosto e la metà di settembre.
Albi è anche quel ragazzo di antichi valori che ogni domenica e ogni estate allieta i suoi compaesani facendo il "capo"animatore del locale oratorio. Un gesto nobile, direte voi. Già, dedicare del tempo agli altri, senza chiedere nulla in cambio, che cuore...sarà così? No! Perché lui è PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! PAGATO! per farlo. Un mercenario. Eccola, quella prostituzione intellettuale tanto decantata da Mourinho. Eccola, la moderna meretrice di Babilonia citata nella Bibbia. Albi mercifica. Albi è una puttanella.
Infine, Albi ha un atroce segreto elettorale. Ha votato il nano pelato? O peggio ancora, lo Spadone razzista? O è forse un comunista estremo travestito da chiesarolo? Niente di tutto ciò. Signori e signore, Pierferdinando Casini. Quell'uomo che la mena sulla famiglia e poi è divorziato e risposato. Quell'uomo che ha molestato mezza Italia durante l'ultima campagna elettorale con quelle odiose telefonate registrate che ti svegliavano alle tre di notte: "Salve, sono Pierferdinando Casini, candidato alle prossime..."... "Vaffanculo ti e tutti quanti quei come ti!"era la risposta più in voga. Ma si può? Come cazzo si fa a votare Casini? Ditemelo! E soprattutto, trovatemi un'altra persona in tutta Italia che lo abbia fatto!
Si potrebbe dire tanto altro. Si potrebbe parlare per ore e ore, citare aneddoti e ricordi, inventare e inventare ancora. Ma no, mi fermo qui. Perché, nonostante tutto, Albi è Grande. Di una grandezza profonda, incommensurabile, come pochi altri personaggi in milioni di anni di storia. Una di quelle persone che ti entrano nel profondo e non te ne escono più. Comunque, appena ti vedo ti fracasso il pene a suon di pugni. Cordialmente, Rega.

martedì 4 ottobre 2011

Tutta la verità su Rega. ps: Jack trionfa!

Finalmente! Posso dire finalmente? lo dico: Finalmente!! Finalmente (e 4) ho la possibilità di scrivere tuta la verità sul soggetto che da mesi imbratta il vostro schermo con questi articoli denigratori di basso livello, che raccontano di partita giocate nella sua testa e che lo vedono logicamente uscirne sempre come un grande giocatore di poker. Cazzate.

Mi ricordo l'epopea del Regazzoni, avendola vissuta direttamente.. Mi ricordo come se fosse oggi il suo primo afterdark; erano i tempi in cui capitanPuri evoluiva costantemente nel red-table di Corio, dove il futuro urologo Cattaneo era una certezza, il buon Ghiringa era abbonato al terzo posto e TeoCorio non perdeva neanche sotto tortura! Si affaccia questo tizio, incamiciato e pettinato come una puttana d'alto borgo, che esordisce spavaldo e sicuro per poi presentarsi con la seguente domanda: ma doppia-coppia batte tris?.. Questo dovrebbe bastare per capire di fronte a quale persona ci si trovasse. Così i primi 5 mesi di partite, per il mitomane altresì conosciuto come il Voyeur di varese si spendono tra uscite come primo player, bluff suicidi con 2-7, e puntate idiote con minimun-per ostentando il princìpio del: Credo nel cuore delle carte! Qualcuno gli spieghi che non stiamo giocando a Pokèmon o a Yu-Gi-Oh!

Poi però, succede un fatto.. è la primavera, il caldo inizia ad essere insistente, Papadia torna carico dalle trasferte milanesi con l'ormone a fior di pelle, la splendida Ciuffi si iscrive a tutti gli effetti all'albo dei pokeristi e il Regazzoni, meglio noto come Carlton - il cugino di willy il principe di Bel Air, riesce per qualche motivo a noi sconosciuto a fare dei piazzamenti interessanti, e ad entrare nella money list. Ebbene si Ragazzi, avete capito bene! I cerchi nel grano, gli ufo, la crescita spropositata in età avanzata dei capelli di Antonio Conte non sono che piccoli dubbi dell'umanità in confronto all'incredulità popolare derivante dal primo afterdark vinto da Regazzoni, ormai diventato la simpatica mascotte di tutti, e per questo molto teneramente chiamato: il sosia di Zoidberg!

Ma mi accorgo che mi sto perdendo nei ricordi, e tralasciando la cosa più importante, raccontare della partita di ieri sera. Innanzitutto, un doveroso minuto di silenzio per gli assenti, Divo e Trok. Il secondo, impiegato a diventare ancora più enorme in palestra, mentre il primo ormai è definitivamente trasferitosi a Roma, dove tra l'elemosina ai semafori e pranzi alla mensa dei vigili del fuoco (dove, logicamente, cerca sempre di vendere i suoi famigerati estintori!) non ha più la possibilità di venire a regalarci 5 euro settimanali. Spiace Divo, ti ricorderemo così: Fold-Fold-Fold-Fold-Check da grande buio e poi Fold-Fold-Fold-Fold- All Inn con carte indegne-Perso.

Ma veniamo alla partita: Che partita è stata? Strana. L'inizio è letargico, causa la concomitanza di un torneo on-line di Teo e successivamente il reiterarsi di trattative fantacalcistiche tra Weigo e lo stesso padrone di casa, e vede inizialmente portarsi in vantaggio il positivissimo futuro dottor House Lamo-Lamonica che diventa chip leader battendo Teo con il suo AK contro K10, comanda il kicker. Dura poco però questa leadership, perchè Rega (si, proprio lui, proprio proprio proprio lui) vince un bel piattone contro Jack-Tha assicurator e Mimmodia (weigo) con un full trovato abbastanza barbaramente e raddoppia sostanzialmente il suo bottino a livello di chips guadagnando la testa del tavolo. Pronta risposta del dottor Lamo, che con un altro bel full di AJ scoppia il KK di Jackomino e incrementa il proprio stack, mantenendo la testa del tavolo insieme al Rega. Ma come è bravo questo Rega, com'è forte, come gioca bene, come non vede mai le carte (sempre almeno un A in mano) come trascina la serata col suo carisma! Il tempo passa, i bui si alzano, e Weigo fa valere la legge della Jungla contro Lamo, perchè il suo JJ demolisce il 1010 del povero neo-neurologo, facendo così fare double-up al biondo dagli occhi che ti ammaliano. Avanti ancora, e succedono nell'ordine: eliminazione di Jack, che si avvale del rientro (scelta poi rivelatasi vincente), Coppia di K di Lamo che vince un bel piatto, ancora Lamo-scatenato- che con tris di K batte la doppia coppia di Rega (ora forse lo ha capito che la famosa "three of a kind" distrugge la "double-cage"); grande bluff di Albi che vince un piatto con niente in mano-lotta paerta tra lui e Teo per i più sfigati al tavolo nella serata, importante vittoria di AndreaLazz, che zitto zitto mantiene un buono stack, giocando in maniera oculata e gestendo al meglio le sue finanze. Ecco poi il momento decisivo: Super piatto, con gli All-Inn di Teo, Albi e Rega- Siamo al momento chiave, dove vengono fuori le giocate vere, dove chi è più bravo vince. Ed ecco che, al flop i 3 cuori lasciano Teo subito al palo, fanno emozionare Albi che setta un tris di 8 e Rega che.. indubbiamente con talento e giocate da vero professionista, trova un bel colorino al flop -il punto più alto possibile- e così facendo triplica il suo stack. Ormai ha vinto, direte voi, ne elimina 2 in un colpo solo, ha tantissime chips, bravo com'è.. come fa a perdere? Complice poi la seguente eliminazione del BelloBelloTremendamenteBello Papadia, sembra che gli astri abbiano fatto la loro scelta, che sia la Rega's night. Potrebbe anche andare in bagno e restarci per due ore a farsi la sua solita auto-colonscopia, che tanto all'uscita sarebbe comunque chip leader...

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.................... ahah

.........ahahahahahah

..............ahahahahahahahahahahahahahahahahah

Può forse essere andata così? Ma va! Perchè lui, quello che sa giocare, quello che è primo in ogni classifica di rendimento all'asilo di Bobbiate, in poco tempo sperpera una fortuna.

Nel frattempo Jack vince un piatto-monstre da 26mila e si candida direttamente all'heads-up, contro Rega sicuramente...

Rega... Rega... Non so veramente neanche trovare la parole per definirlo..

Fa tenerezza, sembra un piccolo panda con gli occhi sporgenti, un pulcino bagnato che cerca la mamma, un cacca molle appena calpestata in una prato del Prà-Maslino..

Lo volete sapere che fa? Va in All-Inn con 7-3 contro l'A-6 di Lamo, che è un po' come giocare a 5 punte contro il Barcellona, andare a dire a Tyson in un bel faccia faccia che è un maledetto coglione.. potrei fare altri 1000 esempi simili, ma il succo è questo: perde e torna a Belforte con le pive nel sacco. La partita si chiude in haeds-up, con la vittoria di Jack contro Andrea e il terzo posto di Lamo.

Ora chiudo questo infinito post, Rega ha perso.. ma come lui anche Io, Teo, Weigo, Lamo e Andrea. Perchè lo sport è questo, perchè uno vince e gli altri perdono. Ed è bello per questo..

Ed è bello andare a casa e sapere di non trovare il giorno dopo un post inventato in cui un mitomane si autocelebra come il campione dei campioni e insulta gli onesti giocatori che combattono da sempre contro la sfiga nelle carte, che ci mettono il cuore quando giocano, e soprattutto.. (da leggere con incazzatura di Berlusconiana memoria...): CHE NON SONO, E NON SARANNO MAI DEI POVERI...PATETICI... COMUNISTI!!!!!

Ovviamente si scherza Rega eh, non vorrei trovarti sbronzo di crodini all'esselunga di masnago che piange perchè i suoi amici o presunti tali non lo capiscono..

mercoledì 21 settembre 2011

Remuntada di Trok, ma Albi dov'era?

Poker infrasettimanale per gli amici dell'AfterDark albizzatese: l'inizio del torneo ha coinciso con gli ultimi minuti di un Novara-Inter già diventato storico, per la gioia di molti dei presenti e le bestemmie degli altri. Prima di parlare di chi c'era, parliamo di chi non c'era: Albi conferma l'assoluta fortuità della precedente vittoria rifiutandosi di difendere il titolo, e inventandosi la scusa dell'allenamento (che consiste nel sedersi ripetutamente in panchina per trovare la posizione migliore sulla quale affrontare i 40' di partita). A fronte dell'assenza del "campione" in carica si registra la prima partecipazione di Stefano Papaleo detto Pupu, brillante fantacalcista castronnese in costante stato di lutto a causa delle pessime notizie da Novara. Oltre a lui, trovano posto nello scantinato di casa Corio il padrone di casa, Rega, Papa, Trok e Divo.
Rega, indubbiamente traumatizzato dalla mancanza di Albi, dopo poche mani si vede spiattellare in faccia un poker di 3 servitogli da Teo Corio, e non può far altro che usufruire del primo rientro; la stessa strada verrà seguita da Trok, pur al termine di una mano meno spettacolare. Il primo a cedere definitivamente è Divo: gli è bastato un solo torneo di assenza per dimenticare completamente le basi fondamentali del gioco, tanto da foldare un AQ e altre mani oscene e da uscire mestamente contro il colore di Trok, senza dimostrare quel pizzico di aggressività in più che lo stava trasformando da una folding-machine a un pokerista decente.
Papa, Trok e Teo sono i più lunghi al tavolo, ma proprio il futuro sturacessi della Lindt, dopo qualche manche non azzeccata, non trova l'incastro tanto ambito e viene eliminato dal sorprendente Pupu, che però cederà da lì a poco. Un Rega difensivo e tenace come l'Uruguay di Tabarez si affaccia dunque al podio, e ad un certo punto sembra destinato all'heads up, quando Trok perde il 90% del suo stack contro un tris di Papa: tuttavia, come la formica della favola, il biondo steroidomane recupererà passo dopo passo, rischiando tantissimo ma vedendosi premiato con l'eliminazione di Rega. L'atto finale è un festival scandinavo, con Papa nettamente favorito: tuttavia, il grande chiavatore castronnese subisce la "sindrome di Albi", quella particolare patologia che, fino a settimana scorsa, portava al suicidio totale chi partiva all'heads up con uno stack nettamente superiore. Anche qui Trok rimonta e strappa un mille dopo l'altro al rivale, che si vede scoppiare il suo asso da una coppia di sei che scende al flop. Andrea Pozzi da Albizzate, dopo una buona serie di tornei insignificanti, vince meritatamente il torneo e risale posizioni nella money list: eppure, per la classifica stagionale, sembra ancora una questione a tre tra Teo, Rega e Papa. Il prossimo torneo saprà dirci di più.